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Palleggiano,
quasi che fossero sonagli molesti
le parole mai, mai, mai più.
E non provare a dire, non provare a dire che.
Singhiozzano,
quasi come non volere uscire,
le risposte che vorremmo sentirci dare,
e non riusciamo a dire, non riusciamo a dire che.
Finisce per -amo ogni tua parola
amo usata come amo
da esca fino a che esca
quella sola per -ine, la parola fine.
Parola senza brivido fonetico,
parola mai, mai detta e soltanto scritta.
Delimita quanto non ha avuto seguito
così che mai avremo raggiunto il rancido
né il logorio.
Non servono
pezze che non rattoppano più
ciò che è troppo lacero. Rimane poco
ormai di me, e non provare a dire
e non provare a fare
e non riuscire a dire che.
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